Perché essere costanti nella pratica della mindfulness

Perché essere costanti nella pratica della mindfulness

La vita è piena di impegni e obblighi e questo può darci delle buone scusanti per evitare di praticare. In questo articolo scopriamo insieme perché essere costanti nella pratica della mindfulness è importante.

 

Quando ci troviamo a faticare nel distaccarci dalle abitudini quotidiane per dedicarci alla
meditazione, ecco alcuni suggerimenti utili. A volte, nonostante l’intenzione di privilegiare la
pratica rispetto alle distrazioni come computer, televisione, chiacchiere superficiali e gesti
ripetitivi, possiamo trovarci a lottare per riorientare le nostre priorità. In quei momenti, può
emergere una sorta di avversione per ciò che percepiamo come un dovere, seguita da un
senso di colpa.

In tali circostanze, può essere d’aiuto ricollegarsi al luogo e alle persone con cui
pratichiamo periodicamente, o a coloro che nel corso del tempo hanno rappresentato un
punto di riferimento per la nostra pratica. Gli insegnanti, gli amici, incontri occasionali ma
significativi: tutte persone che, con pazienza e costanza, ci hanno gentilmente accompagnato
nel percorso della mindfulness.

Essere gentili con noi stessi significa ritornare a ciò che davvero conta, aprirci al contatto con
la vita che si svolge nel momento presente, nel luogo in cui ci troviamo. È un riconoscere
quanto sia prezioso essere umani su questa Terra, indipendentemente dalle nostre
convinzioni sulla rinascita o sull’eternità della vita. Nel momento della meditazione, possiamo coltivare l’ opportunità di lasciare andare la nostra storia biografica e la nostra individualità, liberandoci per un istante dalla sofferenza e semplicemente vivere il qui ed ora con consapevolezza.

Cerca di trovare un po’ di entusiasmo nel rivedere le tue priorità e nel trovare tempo per
meditare, considerando che questa opportunità potrebbe non ripresentarsi e che questo è uno
spazio di tranquillità, dedicato a te. Il futuro è incerto e al di fuori del nostro controllo;
accettare questa realtà può aiutarci a superare difficoltà, dubbi e resistenze.

Ma c’è di più. Ricorda che non sei solo durante la meditazione. Puoi immaginare di sederti con
tutti gli esseri viventi, come suggerito dalla tradizione Zen. Questa consapevolezza apre il
cuore, annulla le resistenze e rende le difficoltà irrilevanti. Sentire la responsabilità di
praticare non solo per se stessi, ma per il beneficio di tutti gli esseri viventi, crea un senso di
connessione e apertura che porta serenità e pace.

In conclusione, la costanza nella pratica della mindfulness ci aiuta a superare la tendenza
all’autoreferenzialità, che è spesso associata alla paura, all’avversione e ad altre emozioni che
causano sofferenza.

Author

Bianca Pescatori

Psicoterapeuta libero professionista ad orientamento psicodinamico e cognitivista.
 Ha collaborato e collabora con enti pubblici e privati per quanto riguarda la gestione dello stress attraverso i protocolli mindfulness Based e ricerche correlate, tra cui l’Università La Sapienza, dipartimento di psicologia e il policlinico dell’Università di Tor Vergata.