Dieci consigli mindful per una felice vacanza

estate mindfulness

Vacanza dal latino vacantia neutro plurale sostantivato di vacans, participio presente di vacare essere vuoto, libero.

Spesso però quando siamo in ferie la nostra mente si rivela tutt’altro che sgombra e disponibile a godersi questo meritato riposo, torna compulsivamente al telefonino, deve tenersi aggiornata su quello che succede su facebook, o si deve improvvisamente occupare di quel tale o tale altro problema lasciato in sospeso. Insomma ci accorgiamo che se ci fermiamo la mente è in qualsiasi luogo o spazio temporale ad esclusione di quello che abbiamo scelto per le nostre vacanze.

Un po’ di Mindfulness ci può aiutare. Ecco qualche piccolo consiglio per tornare al momento presente e al nostro meritato “spazio di libertà”

1) Intanto ricorda spesso a te stesso che sei in vacanza. E lo sei in questo momento, esattamente lì dove ti trovi. Puoi, ogni volta che te lo ricordi, chiudere gli occhi per un attimo, sentire il calore del sole sul tuo viso, il respiro che entra ed esce dalle tue narici e dirti: questo è tempo di libertà.

Questo perché il più delle volte non siamo presenti a noi stessi, ed allora andiamo con il pilota automatico. Il pilota automatico è utile perché ci permette di fare tante cose abitudinarie senza perdere tanto tempo stando su a pensarci. Una volta imparate è fatta. Ma il pilota automatico non pensa, non si modifica secondo le circostanze, innesca sempre la solita marcia e così non sa che siamo in vacanza, non è in contatto con il presente, ma solo con lo schema che ha imparato. Dobbiamo avvertirlo più e più volte.

2) Al mattino, quando ti svegli, prenditi 5 – 10 minuti per permettere alla mente, appena rinata alla coscienza del nuovo giorno, di familiarizzare con il corpo che abita. Ad occhi chiusi porta l’attenzione a “sentire” le sensazioni del corpo: sensazioni di pesantezza, di calore, se c’è tensione o rilassamento, sensazioni di espansione e contrazione dovute al processo del respiro. Il corpo è sempre nel presente, coltivando la capacità di portare l’attenzione della mente alle sensazioni del corpo ti stai dando l’opportunità di accorgerti di quello che provi e dunque di scegliere ciò che ti dà maggiore benessere e lasciare andare il resto.

3) Quando ti alzi “senti” il corpo che si alza, consapevole delle sensazioni del movimento: è agile o appesantito, dolorante o c’è una sensazione di benessere? Sorridi al nuovo giorno che ti si apre davanti. E’ un giorno che non hai mai vissuto e che non si ripeterà mai più. Se è vero che la mente influenza il corpo è anche vero il contrario. Anche se spontaneamente non ci verrebbe, sorridere intenzionalmente ci farà sentire più sereni. Ripeti questo sorriso consapevole ogni volta che te lo ricordi!

4) Se in qualche momento della tua giornata ti accorgi che la tua mano cerca il cellulare fermati. Se te lo ritrovi in mano posalo. Piuttosto ascolta per qualche secondo questo impulso e i pensieri che lo accompagnano. Poi porta l’attenzione al respiro, e fai tre respiri consapevoli, seguendo l’inspirazione e l’espirazione per tutta la loro durata. Chiediti “è proprio necessario il telefonino ora”? Poi decidi tu intenzionalmente se usarlo, piuttosto che essere agito dalla compulsione dell’abitudine. Un passo in più verso la libertà.

5) Ricordati l’uso del computer e di internet in vacanza non è essenziale. E’ anche utile permettere alla mente di riposarsi dall’accumulo di informazioni che riceve durante tutto l’anno. Vacanza, essere vuoto, libero significa anche questo. Una pratica di consapevolezza (e di buon senso) è quella di “scegliere” di dedicare ad internet pochi minuti al giorno, quel tanto proprio per non morire di astinenza. Scegli dunque un tempo preciso per questa attività all’inizio della tua vacanza e non vacillare. Quando senti forte l’impulso di di tornare sulla tua decisione piuttosto cogli l’opportunità di tornare per qualche momento alle sensazioni del corpo, chiudi gli occhi e osserva il loro sorgere e svanire momento dopo momento, senti la loro piacevolezza o spiacevolezza, nota la tua mente come reagisce a tutto questo. Racconterai al mondo intero la bellezza dei luoghi da te percorsi dopo, al tuo ritorno. Ora goditele!

6) Approfitta di ogni occasione per rendere “reale” la tua vita sperimentandola fino in fondo. Quando te lo ricordi, qualsiasi cosa tu stia facendo mantieni il contatto con le sensazioni del respiro. Se cammini, se stai mangiando, se parli con qualcuno, se ti fai la barba o ti stai asciugando i capelli, se sei arrabbiato o stai carezzando la persona che ami o il tuo bambino, se sei al cinema, stai leggendo o stai guidando puoi nello stesso tempo, consapevole del respiro, “sapere” di essere presente proprio lì in quel momento, e non essere perso e frammentato nelle varie attività. L’integrità porta felicità.

7) Concediti un “passeggiata consapevole” nell’arco della giornata. Trova un posto che per te è gradevole e mentre cammini porta l’attenzione alle sensazioni dei piedi che passo dopo passo si poggiano sul terreno. Rimani in contatto con la sensazione di pressione del piede destro, per esempio, mentre poggia sul terreno, della lieve sensazione iniziale, che si fa via via più forte mentre il piede sinistro si stacca dal terreno per avanzare, e così via. Oppure porta l’attenzione sulle sensazioni delle anche che ondeggiano mentre il corpo cammina. Se sorgono pensieri notali, e poi con decisione riporta l’attenzione sulle sensazioni fisiche: il calore del sole, o la leggerezza del vento sulla pelle del viso, il suono del canto degli uccelli, o di altri suoi presenti in quel momento, le forme e i colori del mondo esterno che i tuoi occhi incontrano. Ti ritroverai gioiosamente ben presto immerso in un bellissimo concerto di suoni, colori, forme, sensazioni tattili, profumi e, se trovi anche pinoli o fragole, sapori.

8) E di fronte ad un contrattempo? Un ingorgo con la macchina, per esempio, una lite, una telefonata sgradevole improvvisa, qualcosa che provoca sensazioni o emozioni spiacevoli o fastidiosi pensieri ossessivi. Quando ti accorgi che qualcosa non va, porta l’attenzione all’interno di te (ricordati che il fastidio è dentro il corpo e la mente, non fuori), riconosci ed entra in contatto con la sensazione e l’emozione difficile, permettigli di essere così come arriva, riconosci di cosa si tratta: rabbia, paura, dolore, irritazione; entra in intimità con quello che c’è, non tanto in modo analitico ma sentendo l’esperienza: ad es. nel corpo, cosa sento, come è fatta, cosa genera in me. Questo ti porterò a non identificarti con questa emozione, è presente ma non ti toglierà la serenità, e svanirà molto presto.

9) Mangia ogni giorno qualcosa con consapevolezza, questa è una pratica molto piacevole. Concedi al momento del pasto tempo e tutta la tua attenzione. Guarda il cibo, notane la forma, il colore, sentine l’odore, poi lentamente mettilo in bocca e concentrati sulle sensazioni del gusto boccone dopo boccone. Mentre mangi sai di stare mangiando quel cibo, che sapore ha, che consistenza, quanto dura un boccone, noti quando deglutisci e così eviti di mangiare, come spesso accade, i progetti, i pensieri, le preoccupazioni, i dispiaceri, il passato, il futuro. Alla fine della vacanza sarai in ottima forma.

10) Per riepilogare: se stai mangiando, mangia anche con la mente, se stai camminando cammina anche con la mente, se balli, se ami, se nuoti, se scali una montagna, se piangi, se ridi, se giochi, qualsiasi cosa il tuo corpo stia facendo porta con te anche la mente, e se pensi pensa anche con il corpo. Mindfulness deriva dalla parola in antica lingua Pali “Sati”, il cui significato è presenza mentale, ed anche ricordare, ricordare di esserci. Dunque qualsiasi cosa stia facendo il corpo ricordati di essere con lui momento dopo momento, questo è il segreto di una buona vacanza e di una buona vita.

Author

Bianca Pescatori

Psicoterapeuta libero professionista ad orientamento psicodinamico e cognitivista.
 Ha collaborato e collabora con enti pubblici e privati per quanto riguarda la gestione dello stress attraverso i protocolli mindfulness Based e ricerche correlate, tra cui l’Università La Sapienza, dipartimento di psicologia e il policlinico dell’Università di Tor Vergata.