Pratica di gentilezza amorevole

pratica di gentilezza amorevole

Dice Alberto Einstein

“Un essere umano è parte di un intero chiamato universo.

Egli sperimenta i suoi sentimenti come qualcosa di separato dal resto: una specie di illusione ottica della coscienza. Questa illusione è una specie di prigione.

Il nostro compito deve essere quello di liberare noi stessi da questa prigione attraverso l’allargamento del nostro circolo di conoscenza e comprensione, sino ad includere tutte le creature viventi e l’interezza della natura nella sua bellezza.”

Una pratica antica

La pratica di gentilezza amorevole è una pratica che ci proviene da tempi lontanissimi.

Insieme alla capacità di essere presenti a ciò viviamo momento per momento, ci permette anche di coltivare attivamente una particolare attitudine.

L’attitudine di incontrare gli altri e noi stessi con fiducia, inclusività, amore. Con gentilezza amorevole appunto.

Incontrare noi stessi e gli altri con gentilezza amorevole significa infatti aver compreso che il nostro desiderio di essere amati e di amare è il desiderio di tutti gli esseri sensibili, uomini, animali e  piante.

Che siamo piccole e vitali cellule di un organismo senza confini e che è il respiro di questo grande organismo che respiriamo momento per momento.

Ed è in questo bisogno comune, in questa cura l’uno per l’altro e per l’intero pianeta che ci ospita,  che possiamo trovare la nostra sicurezza, la nostra perfezione (come esseri viventi quali siamo) e la nostra felicità.

Ecco la pratica di gentilezza amorevole:

Author

Bianca Pescatori

Psicoterapeuta libero professionista ad orientamento psicodinamico e cognitivista.
 Ha collaborato e collabora con enti pubblici e privati per quanto riguarda la gestione dello stress attraverso i protocolli mindfulness Based e ricerche correlate, tra cui l’Università La Sapienza, dipartimento di psicologia e il policlinico dell’Università di Tor Vergata.