Dice Alberto Einstein
“Un essere umano è parte di un intero chiamato universo.
Egli sperimenta i suoi sentimenti come qualcosa di separato dal resto: una specie di illusione ottica della coscienza. Questa illusione è una specie di prigione.
Il nostro compito deve essere quello di liberare noi stessi da questa prigione attraverso l’allargamento del nostro circolo di conoscenza e comprensione, sino ad includere tutte le creature viventi e l’interezza della natura nella sua bellezza.”
Una pratica antica
La pratica di gentilezza amorevole è una pratica che ci proviene da tempi lontanissimi.
Insieme alla capacità di essere presenti a ciò viviamo momento per momento, ci permette anche di coltivare attivamente una particolare attitudine.
L’attitudine di incontrare gli altri e noi stessi con fiducia, inclusività, amore. Con gentilezza amorevole appunto.
Incontrare noi stessi e gli altri con gentilezza amorevole significa infatti aver compreso che il nostro desiderio di essere amati e di amare è il desiderio di tutti gli esseri sensibili, uomini, animali e piante.
Che siamo piccole e vitali cellule di un organismo senza confini e che è il respiro di questo grande organismo che respiriamo momento per momento.
Ed è in questo bisogno comune, in questa cura l’uno per l’altro e per l’intero pianeta che ci ospita, che possiamo trovare la nostra sicurezza, la nostra perfezione (come esseri viventi quali siamo) e la nostra felicità.
Ecco la pratica di gentilezza amorevole: