Mindfulness e Disturbi della sfera sessuale

mindfulness e disturbi della sfera sessuale

Mindfulness e Disturbi della sfera sessuale

Quando si parla di disturbi sessuali si fa riferimento ad uno o più comportamenti sessuali disfunzionali, comportamenti cioè che, per vari motivi, non consentono il raggiungimento del piacere o lo svolgersi del rapporto sessuale.

Alcuni dei disturbi della sessualità possono avere una causa organica in quanto dipendono da malattie di competenza medica, anche se, molte volte, sulla base organica si innestano problematiche di natura psicologica tanto che solitamente si tratta di patologie miste che nella pratica clinica richiedono la collaborazione tra psicoterapeuti, urologi e ginecologi. Altri disturbi, invece, sono esclusivamente psicosessuali e hanno a che fare con il funzionamento cognitivo (ragionamenti, pensieri, immagini, aspettative) emozionale e comportamentale.

 

Mindfulness e sessualità, perché funziona

Un fattore chiave per poter godere di una piena esperienza sessuale è essere presenti mentalmente nel momento in cui questa avviene accogliendola così com’è. Spesso in presenza di difficoltà la tendenza è invece quella di perdersi in pensieri che allontanano dall’esperienza sensoriale e interpersonale. Pensieri focalizzati su come vorremmo che fosse, come dovrebbe essere, come pensiamo che l’altro voglia che sia e non è, che generano ansia, imbarazzo, vergogna.

Mindfulness significa consapevolezza intesa come “presenza mentale” “attenzione consapevole” o attenzione nuda”. Indica uno stato mentale che ha a che fare con particolari qualità dell’attenzione e della consapevolezzache possono essere coltivate e sviluppate attraverso la meditazione.

Grazie alla Mindfulness saremo in grado di ascoltare e rispondere congruamente a ciò che sta realmente accadendo nel momento presente piuttosto che reagire in modo automatico secondo schemi precedenti. Saremo più in contatto con aspetti cognitivi, emozionali e sensoriali dell’esperienza, per poterli regolare tramite l’attenzione (cognitivo), la fiducia e disponibilità (emotiva), l’amplificazione sensoriale.

Alcune ricerche Mindfulness e disturbi della sfera sessuale

Lory Brotto (Department of Obstetrics and Gynaecology, University of British Columbia) in due studi su donne che lamentavano scarso desiderio sessuale e disturbi dell’eccitazione ha offerto loro un programma Mindfulness, effettuando test pre e post intervento (gli articoli completi nella nostra sezione “studi e ricerche”)

I test hanno evidenziato una significativa diminuzione del disagio sessuale e della depressione con un miglioramento del desiderio, dell’eccitazione e della soddisfazione sessuale, e in generale il benessere, e una tendenza al miglioramento dell’eccitazione fisiologica genitale e della percezione di essa.

In particolare, le donne hanno riferito come la componente dell’intervento che si riferiva alle pratiche di coltivazione di consapevolezza sia stata per loro la più utile.

Dice Lory Brotto

“…Poiché cervello e corpo in queste donne con problemi sessuali non erano in contatto ho visto la Mindfulness come un modo per ristabilirne la connessione. Così insegno loro a concentrarsi sulla sensazione, a entrare in sintonia con ciò che il corpo sta facendo, a guardare negli occhi il loro partner, percepire la propria pelle e quella del partner, utilizzare la sensorialità in tutti i modi possibili per rimanere ancorati al presente.” 

In un intervento ad un convegno del 2005 la dott.ssa Agnes Kocsis riporta che La Mindfulness ha effetti benefici su disturbi della sfera sessuale. E questo anche in disturbi  di segno opposto come l’anoressia sessuale (mancanza di desiderio) o la dipendenza sessuale.

Questo effetto paradosso può essere spiegato sulla base del fatto che la Mindfulness permette di regolare la risposta emozionale forte, sia positiva che negativa, rispetto alle esperienze.

L’anoressia sessuale in genere provoca dalle emozioni negative che agiscono come ostacoli sulla via della sessualità normale.

Rimanere in ascolto con le sensazioni corporee, senza negarle o attaccarsi, cioè senza reagire loro a livello emotivo può promuovere meccanismi omeostatici agevolando la rimozione degli ostacoli e la riattivazione del desiderio.

Nelle dipendenze sessuali effetti evidenziati grazie alle pratiche Mindfulness sono:

Riduzione dell’ansia.

Coleman (1990, 1992) ha sostenuto l’idea che la dipendenza sessuale è correlata ai disturbi d’ansia e in particolare al disturbo ossessivo compulsivo. La meditazione ha dimostrato di ridurre i punteggi di ansia.

Riduzione della depressione.

La dipendenza sessuale può essere descritta come un modo per far fronte alla depressione. Anestetizza infatti i sentimenti di solitudine, odio di sé, vuoto e mancanza di significato e scopo nella vita.
La Mindfulness incoraggia la persona ad accogliere i sentimenti dolorosi con serenità e affrontare in modo più efficace la sofferenza. Si traduce in una maggiore tolleranza per i sentimenti dolorosi.

Non fuggire dalla situazione spiacevole

Mentre la dipendenza può essere un modo di scappare dalla vita cercando di dimenticare le proprie difficoltà e le sfide, la consapevolezza è l’opposto. Si migliora la propria capacità di affrontare la vita, rimanendo presenti a tutto ciò che accade momento per momento, senza negare o essere sopraffatti

Disidentificazione.

La Mindfulness aiuta a non essere agiti dalla pulsione sessuale. Coltivare la capacità di osservare le sensazioni sensoriali erotiche e disidentificarsi da esse, rende possibile uscire dalla rappresentazione di sé vittima delle pulsioni.

“Nel trattamento della dipendenza sessuale attraverso mezzi spirituali non si tratta di negare la realtà e la gioia della sessualità umana. Si tratta di imparare a umanizzare il sesso e utilizzarlo in un contesto responsabile. ‘Questo, dopo tutto, è il più profondo anelito del cuore umano”.
(Thaddeus Birchard Clinical Director of Marylabon Centre in London)

©bp

Author

Bianca Pescatori

Psicoterapeuta libero professionista ad orientamento psicodinamico e cognitivista.
 Ha collaborato e collabora con enti pubblici e privati per quanto riguarda la gestione dello stress attraverso i protocolli mindfulness Based e ricerche correlate, tra cui l’Università La Sapienza, dipartimento di psicologia e il policlinico dell’Università di Tor Vergata.